Le risposte delle Entrate agli interpelli n. 71 e 74 chiariscono le condizioni di accesso al beneficio
È possibile accedere al nuovo regime agevolato per i lavoratori impatriati anche se non in possesso di un titolo di laurea. Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate rispondendo agli interpelli n.71 e n.74 del 12 marzo scorso, fornendo importanti indicazioni sui requisiti di elevata qualificazione o specializzazione richiesti dalla normativa. In particolare, nel primo caso, un cittadino italiano, residente all’estero, ha chiesto se il possesso di una qualifica professionale “elevata o specializzata”, riconducibile al livello 2 della classificazione ISTAT CP 2011, potesse essere sufficiente per beneficiare dell’agevolazione fiscale prevista dall’art. 5 del D.Lgs. n. 209/2023, pur non essendo in possesso di un titolo di laurea. L’Agenzia ha confermato che il nuovo regime agevolato riguarda i lavoratori che possiedono elevata qualificazione o specializzazione, come definito dal D.Lgs. n. 108/2012 e dal D.Lgs. n. 206/2007. Il requisito richiesto dalla normativa può essere soddisfatto alternativamente con il possesso di un titolo accademico oppure con un’esperienza professionale adeguata, purché rientrante nelle categorie individuate dalla normativa sulle professioni altamente qualificate. Lo stesso principio è stato ribadito nella risposta all’interpello n. 74, relativo a un professionista del settore IT, attualmente residente a Londra, che ha ricevuto un’offerta di lavoro da un’azienda italiana. Il lavoratore, che ha maturato un’esperienza superiore a tre anni come specialista nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, rientra nelle classificazioni ISCO-08 n. 133 e n. 25. Anche in questo caso, l’Agenzia ha confermato che l’accesso al regime agevolato è possibile, a condizione che siano rispettati gli ulteriori requisiti previsti dalla normativa.
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