
A "Leggi di Lavoro Live" focus sul fenomeno e i rischi per il datore che tollera un clima stressogeno e conflittuale in azienda
Cos’è lo straining e in cosa si differenzia dal mobbing? E a quali rischi va incontro il datore che in presenza di un clima conflittuale non adotta misure per ripristinare la serenità necessaria per lo svolgimento delle attività lavorative? Il fenomeno, meno conosciuto, ma altrettanto insidioso, è al centro della puntata di "Leggi di Lavoro Live", durante la quale sono intervenuti Pietro Bussotti, referente per la psicologia del lavoro presso il Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi e Roberto Di Iulio, Presidente del Consiglio provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Ancona. Il punto di partenza è l’analisi di una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 123/2025), che ha condannato un datore di lavoro a risarcire un dipendente per aver tollerato un ambiente lavorativo stressogeno, fonte di disagi del sottoposto. “Sta aumentando la nostra esposizione ai fattori di rischio psicosociale, tra cui lo straining e il mobbing, così come è aumentata la sensibilità verso tali tematiche da parte di tutti gli attori del mondo del lavoro e del mondo tecnico-scientifico”, ha detto Bussotti. Il Consiglio provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Ancona, in sinergia con gli Ordini professionali degli psicologi e degli avvocati, si è attivato per avere una legge regionale contro lo straining e il mobbing, che preveda un “Osservatorio contro le discriminazioni sui luoghi di lavoro e con la finalità di fare formazione e informazione sul territorio”, ha spiegato il Presidente Di Iulio, sottolineando la centralità del Consulente nel favorire il dialogo su questi fenomeni con le aziende assistite.
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