
L’INL fornisce le indicazioni sulle modifiche introdotte dal Collegato Lavoro
Dallo scorso 12 gennaio, i datori di lavoro che intendano utilizzare i locali chiusi sotterranei o semisotterranei devono inviare una comunicazione preventiva all’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) tramite PEC, allegando una documentazione che attesti il rispetto dei requisiti di sicurezza e conformità previsti dalla normativa vigente. Tale comunicazione può essere presentata “esclusivamente per locali che siano già dotati di titolo edilizio con destinazione d’uso compatibile con il tipo di attività lavorativa per la quale si presenta la documentazione”. Alla comunicazione, inoltre, deve essere obbligatoriamente allegata un’asseverazione di un tecnico abilitato (iscritto all’Albo professionale). Sono alcune delle indicazioni fornite dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro nella nota n. 811/2025 del 29 gennaio scorso dopo le modifiche introdotte dal Collegato Lavoro, che attribuisce all’Ispettorato la competenza sul rilascio delle deroghe. Si ricorda, infatti, che l’articolo 1, comma 1, lettera e) della L. n. 203/2024 modificando l’articolo 65 del Testo unico sulla sicurezza stabilisce, in deroga alle disposizioni di cui al comma 1, che sia “consentito l’uso dei locali chiusi sotterranei o semisotteranei” se le lavorazioni non generano emissioni di agenti nocivi e nel rispetto dei requisiti di agibilità, abitabilità, destinazione d’uso, aerazione, illuminazione e microclima. L’uso dei locali è consentito trascorsi 30 giorni dall’invio della comunicazione, salvo richiesta di integrazioni o espresso diniego da parte dell’INL. L’obbligo di comunicazione preventiva – si legge nel documento di prassi – è stato esteso anche alle attività lavorative svolte in locali sotterranei o semisotterranei per particolari esigenze tecniche, purché non comportino emissioni nocive e rispettino le condizioni previste dalla legge. Le richieste di deroga, precisa l’INL, trasmesse prima del 12 gennaio 2025 restano di competenza delle ASL, che le gestiranno secondo la prassi amministrativa vigente al momento della presentazione. Secondo il principio del "tempus regit actionem", le richieste già avviate seguiranno la normativa in vigore al momento della loro presentazione.
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