Equità sociale, trasparenza nell’uso dell’IA e regole etiche nei codici deontologici, tra le proposte avanzate dall’Associazione
Favorire l’equità sociale permettendo ai soggetti “digitalmente fragili” di accedere all’Intelligenza Artificiale in modo sicuro e consapevole, garantendo trasparenza e prevenendo abusi. Estendere alle professioni ordinistiche e ai Ministeri Vigilanti l’Osservatorio sull’adozione dell’IA nel lavoro e introdurre nei codici deontologici regole specifiche per un uso etico degli strumenti intelligenti. Sono alcune delle proposte presentate da ProfessionItaliane, l’Associazione costituita dal Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e dalla Rete delle Professioni Tecniche (RPT) in rappresentanza di 23 Consigli Nazionali degli Ordini e oltre 2,3 milioni di professionisti nel corso dell’evento “Lavoro e IA: verso un futuro etico nei servizi pubblici e professionali”, che si è svolto oggi a Roma presso lo Spazio Europa. "Il futuro delle professioni passa attraverso la formazione e l’aggiornamento continuo”, ha dichiarato il Presidente di ProfessionItaliane, Rosario De Luca. “È necessario promuovere una diffusione capillare delle competenze digitali e tecnologiche. L’obiettivo è quello di fornire ai professionisti gli strumenti per comprendere e utilizzare l’IA in modo etico, responsabile e produttivo. Solo attraverso un costante investimento sulle competenze possiamo garantire la competitività e la sostenibilità delle professioni nel lungo periodo”, ha così concluso.
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