
Tra le misure di rilievo, spiccano nuove quote sperimentali, riserve per le lavoratrici e tempistiche più stringenti per i datori di lavoro
Il D.L. n. 145/2024, cosiddetto Decreto Flussi, è stato convertito con modifiche in legge e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.289 il 10 dicembre scorso. La Legge 9 dicembre n.187, introduce importanti novità per la gestione degli ingressi di lavoratori stranieri, la tutela contro il caporalato e la regolamentazione dei procedimenti giurisdizionali legati all'immigrazione. Tra le misure di rilievo, spiccano nuove quote sperimentali, riserve per le lavoratrici e tempistiche più stringenti per i datori di lavoro. In particolare, è stata introdotta una riserva di fino a 10.000 ingressi fuori quota per il 2025 (art. 2, comma 2). Inoltre, il 40% delle quote complessive sarà riservato esclusivamente alle donne, in particolare nei settori del lavoro stagionale, dell’assistenza familiare e sociosanitaria (art. 2, comma 7-bis). Sul fronte delle procedure, i datori di lavoro dovranno inviare telematicamente il contratto di soggiorno entro 8 giorni dall’ingresso del lavoratore straniero, regola estesa anche ai lavoratori stagionali e a quelli ammessi in casi particolari. Le nuove norme ampliano, inoltre, i casi in cui una domanda di nulla osta può essere dichiarata irricevibile. Tra queste ipotesi rientrano situazioni in cui il datore di lavoro non ha concluso una precedente procedura nel triennio antecedente oppure ha commesso reati gravi legati allo sfruttamento della persona, come riduzione in schiavitù o tratta di esseri umani (art. 1, commi 2-ter). Infine, per il triennio 2026-2028, il Governo avrà la possibilità di modulare le quote di ingresso dei lavoratori stranieri con l’eventualità di andare oltre i limiti previsti tramite appositi decreti.
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