Resa operativa, con il decreto del 28 ottobre, la norma prevista nella Legge Made in Italy
A partire dal prossimo 2 dicembre, le imprese che intendono cessare l'attività legata a un marchio rilevante per il Made in Italy, con almeno 50 anni di storia, potranno inviare il proprio progetto di cessazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). L'iniziativa mira a proteggere il patrimonio culturale e produttivo associato a marchi di eccellenza collegati al territorio italiano. Lo rende noto il Ministero delle Imprese e del Made in Italy con una nota dello scorso 7 ottobre, precisando che il Dicastero ha reso operativa la norma della Legge Made in Italy (L. n. 206/2023), volta a tutelare i marchi storici di particolare interesse nazionale, con l’obiettivo di preservarne l’esistenza. In particolare, il progetto di cessazione – che deve essere redatto secondo il format definito con il decreto 28 ottobre 2024 – andrà inoltrato alla Direzione Generale per la politica industriale (DGIND) del MIMIT. Se il Ministero manifesterà interesse al subentro, avvierà entro tre mesi la procedura per la cessione gratuita del marchio (art. 1). Inoltre, le imprese nazionali o estere interessate a investire in Italia o a trasferire attività produttive nel Paese potranno richiedere al MIMIT l'uso dei marchi acquisiti, presentando richiesta all’Unità di missione attrazione e sblocco degli investimenti (UMASI). Tuttavia, il contratto di licenza si risolverà se l’impresa licenziataria interromperà l’attività o delocalizzerà gli stabilimenti fuori dal territorio nazionale (art. 3).
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