Inps ricorda che in caso di mancata modifica entro il termine, le domande saranno accolte con importi ridotti
Scade il prossimo 15 ottobre il termine per rettificare la domanda di accesso all’esonero contributivo spettante ai datori di lavoro privati che abbiano conseguito, entro il 31 dicembre 2023, la certificazione della parità di genere. A ricordarlo è l’Inps con un comunicato stampa diffuso il 2 ottobre scorso nel quale specifica che i soggetti che abbiano erroneamente compilato il campo relativo alla retribuzione media mensile globale stimata, possono rettificare i dati inseriti, previa rinuncia alla domanda già presentata. Alla scadenza del termine, tutte le domande in stato “trasmessa”, relative a certificazioni conseguite entro il 31 dicembre 2023, verranno elaborate secondo le indicazioni contenute nella circolare 137/2022. L’Istituto precisa che, nel caso in cui il datore di lavoro non rettifichi la domanda entro il termine, la stessa, qualora ricorrano tutti i requisiti di legge, sarà accolta per il minore importo determinato sulla base della retribuzione media mensile globale stimata erroneamente indicata. L’importo autorizzato – si legge – sarà comunicato con nota in calce al modulo di istanza online presente all’interno del “Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo)”. I datori di lavoro privati che hanno presentato domanda, indicando erroneamente un periodo di validità della certificazione inferiore a 36 mesi, potranno beneficiare dell’esonero per l'intero periodo legale di validità della certificazione stessa.
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