Secondo la ricerca dell’Ufficio Studi, sono circa 26.500 gli iscritti agli Ordini provinciali e quasi l’80% delle aziende si avvale delle loro prestazioni
Consulenti del Lavoro in crescita e sempre più centrali nella vita delle imprese. A oggi sono circa 26.500 gli iscritti agli Ordini provinciali dei Consulenti del Lavoro, in costante aumento rispetto ai cinque anni precedenti, e quasi l’80% delle aziende private si avvale delle loro prestazioni. Un rapporto, quello tra imprese e Consulenti, basato su stima, fiducia e longevità: il 53,4% degli imprenditori dichiara infatti di avvalersi dello stesso Consulente da oltre dieci anni e il 45,6% da oltre 15. Ciò arricchisce ancora di più la soddisfazione per i servizi resi; complessivamente il 92,8% degli intervistati esprime una valutazione elevata o molto elevata. Sono alcuni degli interessanti dati che emergono dalla ricerca dell’Ufficio Studi dei Consulenti del Lavoro “La professione di Consulente del Lavoro nello scenario di mercato che cambia”, presentata in occasione degli Stati Generali, evento celebrativo del 45° anniversario della Legge istitutiva n. 12/1979 e organizzato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, in collaborazione con ENPACL, Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, Fondazione Consulenti per il Lavoro, ANCL e ANGCDL. “L’immagine del Consulente che viene fuori dalle valutazioni tra le PMI è estremamente positiva”, ha affermato il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca. “Da gestori di adempimenti abbiamo assunto un ruolo consulenziale pieno, anche tramite funzioni nuove che si sono aggiunte a quelle che la Legge n. 12/79 ci attribuisce. Non è un caso infatti che oltre 10 milioni di cittadini italiani si rivolgano ai consulenti. Nei nostri studi sono gestiti circa otto milioni e cinquecentomila rapporti di lavoro e assistite oltre un milione e ottocentomila imprese. Una figura, quella del Consulente, che porta la propria competenza distintiva in ambito amministrativo sia lavoristico che fiscale e a cui vanno riconoscendosi via via sempre più elementi specifici di competenza sia sulle materie tradizionali che su quelle più innovative. A dimostrazione del percorso di crescita che negli anni è stato fatto”, ha concluso.
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